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Il territorio dei Laghi: dal passato al futuro.
 
 

Agenda21Laghi ha completato la pubblicazione della collana dei suoi quaderni sui valori storici ed architettonici del territorio dei 19 Comuni. Pochi giorni fa è stato presentato il terzo quaderno sui Laghi di Comabbio e Monate (più Bregano e Malgesso), dopo i primi due dedicati ai Comuni affacciati sulle sponde del Lago Maggiore.
I Quaderni, disponibili nei Comuni aderenti ad Agenda21Laghi, descrivono i beni storici ed architettonici organizzandoli per sistemi: i nuclei di antica formazione, l'architettura rurale, le ville, i palazzi ed i castelli, l'architettura religiosa, l'architettura industriale.
Le autrici, Anna Paola Fedeli e Sara Cestarollo, hanno attinto le informazioni dalla bibliografia integrata da continue visite sul posto, documentate dalle minuziose descrizioni e dalle fotografie originali.
Ne emerge il quadro di un territorio che ancora oggi mantiene impressa la memoria del passato. Gli attuali abitati sono tutti l'evoluzione di nuclei esistenti e documentati già dal Medioevo, molti fin dall'anno Mille. Senza trascurare le ampie tracce che dimostrano come fossero già abitati nella protostoria e poi in epoca romana.
Anche la viabilità odierna ricalca la maglia della viabilità storica, su cui si sono sovrapposti alcuni limitati interventi recenti, spesso con esiti traumatici sugli abitati, tagliati ed interrotti da grandi vie di comunicazione (la Ferrovia e la Strada Statale Vergiate-Besozzo).
Nella tipicità di ciascun borgo, con la connotazione propria della sua storia, dove si riconoscono strutture ancora tributarie dell'origine agricola centrata sulle corti e strutture modellate dalla manifattura (si pensi a Varano Borghi), permangono molti tratti comuni e fortemente caratterizzanti. Si pensi a come l'acqua abbia condizionato per secoli la vita di questi posti lasciandovi vistosi segni: non solo la ricca trama di laghi, fiumi e rogge, ma anche ghiacciaie e lavatoi.
Diversamente dal Lago Maggiore, dove gli abitati sono direttamente affacciati sulle rive del lago, nel caso di Comabbio e Monate, i centri sono discosti dai rispettivi laghi.
Ne è causa la diversa conformazione dei bacini lacustri, profondo ed in costante movimento il Lago Maggiore, con acque basse ed immote gli altri due, producendo condizioni di igiene e quindi di abitabilità ben diverse.
La vita civile aveva il suo centro negli edifici religiosi che punteggiano ogni piccolo nucleo, non solo con Chiese talvolta di rilevante valore artistico (per tutte Santa Maria della Neve in Monate), ma anche cappellette ed edicole, senza dimenticare gli affascinanti campanili d'impronta romanica.
Nell'Ottocento l'architettura si arricchisce di ville e palazzi: l'aristocrazia e la nascente borghesia sono attratti dall'amenità dei luoghi e fissano sulle rive dei Laghi, scegliendo le posizioni più incantevoli, le loro dimore per la villeggiatura.
Non solo sul lago Maggiore, ma anche sui laghi cosiddetti minori, con esiti, anche dal punto di vista architettonico, tutt'altro che disprezzabili. Ancora per citare un esempio Villa Bruno Tornaforte in Osmate.
Queste note sul territorio, descritte nel corso della presentazione dalle due autrici e commentate dallo storico locale Marco Tamborini, hanno dato spunto ad un interessante riflessione su come il patrimonio che abbiamo ricevuto in eredità dal passato possa essere un ponte verso il futuro.
L'architetto Cazzola, tra i relatori invitati, ha richiamato la bellezza, che unisce il contesto naturale ed ambientale con questi valori così diffusi e multiformi. La bellezza deve però essere rispettata e coltivata, con cura e con dedizione sia dagli abitanti che dalle Amministrazioni.
Gli interventi dal pubblico hanno insistito sull'importanza di salvaguardare le qualità straordinarie che spesso tutti diamo per scontate ed immodificabili.
I pochi decenni che abbiamo alle spalle hanno invece prodotto una significativa alterazione del territorio. Se lo sviluppo edilizio ed infrastrutturale poteva essere considerato un portato ineliminabile del passaggio da un'economia ancora prevalentemente agricola ad una società pienamente industriale, oggi dobbiamo rimettere in discussione  queste convinzioni, dal momento che stiamo vivendo la transizione ad un'epoca post-industriale, in cui la terziarizzazione e la società della conoscenza si affiancano alle industrie.
Un accorato appello alle Amministrazioni comunali è stato rivolto dai presenti, tra cui il Consigliere regionale Longoni, perché nella redazione dei piani urbanistici si tengano conto di queste esigenze e si attribuisca il giusto peso ai regali che natura e storia ci hanno generosamente lasciato.
Nel  solco di queste suggestioni, Gianfranco Realini ha ricordato la necessità di non trascurare il patrimonio immateriale di cui sono portatori gli anziani.
L'Ecomuseo dei Laghi varesini, recentemente istituito, ha proprio l'obiettivo di recuperare le memorie del passato, attraverso la raccolta e l'archiviazione di interviste sulla descrizione degli ambienti e delle abitudini di vita del passato, degli antichi mestieri e delle tradizioni locali.

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